L'autrice propone il lato oscuro della gravidanza, del parto, dell'accudimento del nuovo nato. Racconta i dubbi, i ripensamenti, le insofferenze, la fatica che molte donne vivono e seppelliscono in un silenzio edulcorato e fasullo, del tutto fuorviante. Attraverso un'escalation di sensazioni, questi racconti conducono il lettore dentro l'esperienza viva di una donna, o piuttosto di molte donne, che "scoprono" sulla propria pelle i segreti della maternità. Tali racconti prendono spunto molto spesso da fatti di cronaca, in cui i nomi e i luoghi sono stati opportunamente modificati. Oppure da cartelle cliniche di madri ricoverate per depressione o psicosi post partum. Alina Rizzi immagina ed esprime anche le sensazioni di donne straniere, di culture diverse, leggendo le loro rare confessioni ai media. Ha raccolto le testimonianze dirette di alcune madri "poco convinte" e anche rivisto in chiave letteraria l'esperienza della poetessa Sylvia Plath. Si tratta di un libro di storie che si mescolano alla cronaca quotidiana, cercando di illuminare situazioni femminili ancora poco rappresentate. Alcuni di questi racconti sono stati premiati e poi pubblicati in antologie e riviste.