Una bibliografia e una storia anche rapsodica della fortuna di Baudelaire in Italia mancano ancora1. Queste pagine intendono pertanto essere un primo contributo, volto, tramite la rassegna delle traduzioni, al momento divulgativo e volgarizzatore della sua opera che conobbe in Italia una fortuna ed una popolarità assolutamente insolite per un lirico (ricordiamo che egli entra in Italia come autore delle Fleurs du Mal e dei Petits Poèmes en Prose: la sua fortuna come critico e prosatore è molto più tarda), al punto da diventare, in qualche caso, un vero e proprio fenomeno di costume. (Tratto dal capitolo introduttivo di Giuseppe Bernardelli)