Rolando Rivi era un ragazzo nato nel 1931 a San Valentino in provincia di Reggio Emilia, entrato in seminario aveva il desiderio di diventare sacerdote per poi andare in terra di missione. A causa della guerra il seminario viene chiuso e Rolando ritorna nella casa dei genitori. A casa continua a studiare portando con coraggio l'abito talare come segno della sua testimonianza di fede e di carità, perché diceva: «Io sono di Gesù». Nell'aprile del 1945 Rolando viene rapito da un gruppo di partigiani comunisti, accusato di essere una spia dei tedeschi, viene brutalmente torturato. Viene ucciso con due colpi di rivoltella, mentre sta pregando per i suoi genitori. Il suo corpo viene ritrovato in una fossa poco profonda ricoperta da un po' di terriccio e foglie secche. Nel 2013 è stato beatificato da papa Francesco. Nel 2018, la figlia di uno degli assassini, che al momento dei fatti non era neppure nata, riesce a ricostruire la vicenda e scopre che uno degli assassini era suo padre. Decide di chiedere perdono alla sorella di Rolando e le due donne si stringono in un abbraccio.