Ben-Hur (Ben-Hur: A Tale of the Christ) è un romanzo storico scritto nel 1880 da Lew Wallace. L'opera fu tradotta in varie lingue e pubblicata in tutto il mondo, finendo con il vendere più di cinquanta milioni di copie. Il protagonista è Judah Ben-Hur (in italiano detto Giuda), un ebreo che vanta origini nobili. La vicenda narrata si svolge in Palestina 21 anni dopo la nascita di Gesù. Ben-Hur ha 17 anni e incidentalmente fa cadere una tegola proprio in testa a Valerius Gratus, console dell'impero romano. In quell'occasione si sente tradito da Messala, suo compagno che assiste a tutta la scena e non fa nulla per impedire l'arresto. I soldati arrestano sia Ben-Hur che la sua famiglia, con l'accusa di tentata rivolta nei confronti di Roma e il ragazzo viene condannato ad essere schiavo sulle navi romane, come rematore, mentre sua madre e la giovane sorella di nome Tirzah sono imprigionate. Durante uno scontro notturno con i pirati, Ben-Hur salva Quintus Arrius dalla morte. Quest'ultimo lo adotta e lo nomina erede come ricompensa delle sue azioni. In cerca di informazioni sul destino dei suoi parenti Ben-Hur si reca ad Antiochia dove conosce Esther, la figlia di Simonide, e i due si innamorano. Al circo di Antiochia, prende parte alla corsa di quadrighe a cui Messala partecipa e riesce a sconfiggerlo. Nello scontro però il carro di Messala rimane agganciato dalla ruota di Ben Hur finendo in pezzi e mandando Messala contro i suoi cavalli che lo travolgono, ferito gravemente, non muore. Tornato in Palestina, Ben-Hur riesce a trovare il luogo in cui sono rinchiuse sua madre e Tirzah. Liberate, scopre che sono state infettate dalla lebbra, ma sul Monte degli Ulivi incontrano una folta schiera di fedeli che si avvicinano a Gesù che guarisce le due donne con un miracolo. Ben-Hur sposa Esther, che lo rende padre. La storia finisce con l'incontro fra Ben-Hur e Gesù sul Golgota, inchiodato ad una croce, poco prima della morte, da qui la sua conversione al Cristianesimo.