Internet ha cambiato il modo in cui si comunica, ponendo sfide sempre nuove alla libertà di informazione e al futuro della fruizione giornalistica.
Le moderne democrazie sono state dipendenti dall’industria dell’informazione per costruire e animare la sfera pubblica, in cui si formano e competono tra loro le idee, le informazioni, le visioni del mondo, le critiche sulla cui base si forma l’opinione pubblica che orienta poi le scelte quotidiane.
L’industria editoriale, con le sue ampie organizzazioni di professionisti dell’informazione, ha da sempre selezionato cosa e come pubblicare, mettere sullo schermo, inserire nei flussi della comunicazione, quale gerarchia assegnare alle informazioni.
La quarta rivoluzione industriale, innescata dallo sviluppo delle tecnologie digitali, dalla crescita esponenziale della capacità dei microprocessori, dall’impressionante incremento della capacità di raccogliere, immagazzinare e trattare i dati, dalla connessione permanente che si realizza nella rete soprattutto dopo la diffusione di smartphone e tablet, dalla conseguente drastica riduzione dei costi necessari per comunicare, sta determinando l’impressionante accelerazione dell’innovazione “disruptive”. Essa non riguarda solamente l’economia, i modelli di business e i mercati, ma investe, con pari forza, la produzione e la distribuzione dell’informazione e della cultura, e finisce per trasformare anche la sfera politica.
Le moderne democrazie sono state dipendenti dall’industria dell’informazione per costruire e animare la sfera pubblica, in cui si formano e competono tra loro le idee, le informazioni, le visioni del mondo, le critiche sulla cui base si forma l’opinione pubblica che orienta poi le scelte quotidiane.
L’industria editoriale, con le sue ampie organizzazioni di professionisti dell’informazione, ha da sempre selezionato cosa e come pubblicare, mettere sullo schermo, inserire nei flussi della comunicazione, quale gerarchia assegnare alle informazioni.
La quarta rivoluzione industriale, innescata dallo sviluppo delle tecnologie digitali, dalla crescita esponenziale della capacità dei microprocessori, dall’impressionante incremento della capacità di raccogliere, immagazzinare e trattare i dati, dalla connessione permanente che si realizza nella rete soprattutto dopo la diffusione di smartphone e tablet, dalla conseguente drastica riduzione dei costi necessari per comunicare, sta determinando l’impressionante accelerazione dell’innovazione “disruptive”. Essa non riguarda solamente l’economia, i modelli di business e i mercati, ma investe, con pari forza, la produzione e la distribuzione dell’informazione e della cultura, e finisce per trasformare anche la sfera politica.