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Angelo è infermiere in un reparto di terapia intensiva di un grande ospedale di Milano e spesso si trova a riflettere sul proprio lavoro. Questa professione oltre ad una preparazione e un continuo aggiornamento, richiede anche grandi doti di sensibilità ed empatia. Già, perché essere infermiere, significa avere una profonda sensibilità per l’umanità, per la comprensione, per la pazienza e per l’ascolto, associate alle capacità di fare e di agire tempestivamente. Ogni giorno, Angelo, tra le mura dell’ospedale, porta la sua professionalità e la sua persona, non si prende cura solo del corpo dei…mehr

Produktbeschreibung
Angelo è infermiere in un reparto di terapia intensiva di un grande ospedale di Milano e spesso si trova a riflettere sul proprio lavoro. Questa professione oltre ad una preparazione e un continuo aggiornamento, richiede anche grandi doti di sensibilità ed empatia. Già, perché essere infermiere, significa avere una profonda sensibilità per l’umanità, per la comprensione, per la pazienza e per l’ascolto, associate alle capacità di fare e di agire tempestivamente.
Ogni giorno, Angelo, tra le mura dell’ospedale, porta la sua professionalità e la sua persona, non si prende cura solo del corpo dei suoi pazienti ma anche della loro anima. E anche quando lo assalgono i dubbi e le preoccupazioni, Angelo non può fare a meno di essere quello che è, non può fare a meno di parlare con i suoi pazienti, anche con quelli che apparentemente non possono sentirlo, di stare vicino ai suoi colleghi più fragili, di insegnare ad altri tutto quello che sa e di imparare sempre qualcosa. 

Angelo Garda è nato a Milano il 4 febbraio 1961, è salito sulla sua prima ambulanza nel 1984; arricchendo il suo percorso professionale, diventa infermiere nel 1993, master di primo livello in area critica nel 2009, ha lavorato prevalentemente in terapia intensiva. È stato volontario del soccorso e ha lasciato questo ruolo, suo malgrado, nel 2013. Lavora tuttora in una terapia intensiva che gestisce i casi acuti di COVID-19. Dopo tanti anni di lavoro, è vicino a lasciare il suo ruolo da dipendente, ma considerato il periodo, si riserva di riprendere da libero professionista, prestando la sua opera dove ci sarà più bisogno. Si occupa di formazione sull’emergenza, istruttore Italian Resuscitation Council di corsi base e avanzati. Insieme ad un nutrito numero di persone del centro di formazione in cui collabora, si occupa di formazione sulle manovre rianimatorie di base nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha regalato qualche sorriso a chi stava male e come tantissimi suoi colleghi infermieri è rimasto un professionista fantasma e ignoto agli occhi dei più, tranne che per le persone che ha assistito.