La trasgressione è uno strumento di passaggio, di attraversamento, di progresso. La disobbedienza alle regole è un motore di crescita. L’ascolto è una forma di evoluzione e di rinnovamento. Ecco che entra in scena Pinocchio, come non l’avete mai letto, come non vi è mai stato raccontato. Pinocchio, Sì, ma quale Pinocchio? Quello di Collodi o quello di Walt Disney? Due differenti “pinocchi”. Due modi diversi di approcciare la “crescita” e di vivere le proprie esperienze. È proprio questa diversità che si è cercato di cogliere nella interpretazione dei personaggi della storia del famoso burattino. Diversità nel loro stile di vita, di pensiero e, perché no, nel mangiare. Sì, perché anche il cibo è cultura, è identità ed è diversità. Tutti miriamo a realizzarci, ma il contesto culturale ci spinge verso cammini diversi. Diversi, appunto, né giusti né sbagliati, né buoni, né cattivi, semplicemente diversi. Ed è proprio questa diversità il cuore di questo libro. In questa diversità c’è lo spazio di ogni libertà.