Per comprendere il perché vi è tanta devozione rivolta all’immagine dei Santi e in particolare il senso di appartenenza che ogni comunità parrocchiale e l’intera cittadinanza laica avvertono nella ricorrenza della festa del Santo Patrono, è importante rivisitare il profilo storico sin dall’origine del proprio paese natio. Bisogna riscoprire perciò la formazione di un sentire comune che, riguardo la fede e la spiritualità che appartiene ad ogni essere umano, si traduce in tutti gli atteggiamenti che passano sotto il termine di Pietà Popolare. Introducendosi in questo percorso, che serve non solo per definire gli aspetti antropologici e sociologici nei quali affondano le radici di ogni creatura operante socialmente, si giunge inevitabilmente in quel che riguarda l’evangelizzazione della penisola italiana e, nel caso specifico trattato in questo libro, della Calabria. Affrontando tutto ciò che attiene al radicamento della fede cristiana, si giungerà di conseguenza all’introduzione del culto Mariano e alle tante notizie che concernono la diffusione del culto dei Santi, che in assenza talvolta di riferimenti documentari locali si ricavano dalla macro storia. Così, visti i contatti che questa regione teneva con l’Oriente, si può affermare con certezza che il Cristianesimo in questo lembo di terra italica comparve nei primi tempi delle sue origini, giacché lo stesso San Paolo, nel suo itinerario che lo condusse a Roma, transitò proprio dalle terre calabresi per poi approdare sul suolo di Reggio Calabria. Con la ricostruzione della nascita e diffusione della fede Cristiana, si ricostruisce quindi la storia della Chiesa che giunge sino ai nostri giorni.
Sicché, per come riportato negli Atti degli Apostoli, l’organizzazione della Chiesa calabrese seguì il corso della storia alla medesima stregua con cui si dispiegò un po’ dovunque sin dai suoi albori … La struttura locale della chiesa, che prefigura i caratteri embrionali sui quali fu concessa la giurisdizione ecclesiastica e per certi versi anche quella civile, ha origine credibilmente a partire dal secolo VIII in poi, quando sorgono le prime parrocchie con il relativo territorio rurale. Tuttavia, soltanto dal secolo XI la Chiesa rurale, ormai elevata a Parrocchia, divenne il punto di riferimento della comunità e intorno alla Chiesa, spesso anche fisicamente attaccate, furono costruiti pure ricoveri e case per erogare servizi caritatevoli o anche per impartire la prima rudimentale formazione scolastica. Nei grandi centri urbani la storia delle parrocchie, che va oltre la sola cattedrale, prese il via in un periodo successivo, tranne il caso di Roma dove la chiesa con annesso cimitero comparve addirittura già nel IV secolo d.C. La riforma definitiva, da cui seguirono ulteriori aggiustamenti e successivi sviluppi, si ebbe con il Concilio di Trento, aperto nel 1545 e chiuso nel 1563. Al Concilio di Trento seguì poi il Vaticano I, giugno 1868 – luglio 1868, e il Vaticano II, aperto da Giovanni XXIII nel 1962 e chiuso nel 1965 da Paolo VI”.
Sicché, per come riportato negli Atti degli Apostoli, l’organizzazione della Chiesa calabrese seguì il corso della storia alla medesima stregua con cui si dispiegò un po’ dovunque sin dai suoi albori … La struttura locale della chiesa, che prefigura i caratteri embrionali sui quali fu concessa la giurisdizione ecclesiastica e per certi versi anche quella civile, ha origine credibilmente a partire dal secolo VIII in poi, quando sorgono le prime parrocchie con il relativo territorio rurale. Tuttavia, soltanto dal secolo XI la Chiesa rurale, ormai elevata a Parrocchia, divenne il punto di riferimento della comunità e intorno alla Chiesa, spesso anche fisicamente attaccate, furono costruiti pure ricoveri e case per erogare servizi caritatevoli o anche per impartire la prima rudimentale formazione scolastica. Nei grandi centri urbani la storia delle parrocchie, che va oltre la sola cattedrale, prese il via in un periodo successivo, tranne il caso di Roma dove la chiesa con annesso cimitero comparve addirittura già nel IV secolo d.C. La riforma definitiva, da cui seguirono ulteriori aggiustamenti e successivi sviluppi, si ebbe con il Concilio di Trento, aperto nel 1545 e chiuso nel 1563. Al Concilio di Trento seguì poi il Vaticano I, giugno 1868 – luglio 1868, e il Vaticano II, aperto da Giovanni XXIII nel 1962 e chiuso nel 1965 da Paolo VI”.