Nulla è per sempre. Ogni specie vivente è destinata a estinguersi. L’estinzione accompagna la storia della Terra fin da quando, circa 3,7 miliardi di anni fa, il primo organismo unicellulare (Luca, Last universal common ancestor) fece la propria comparsa sul Pianeta. Oltre alle estinzioni di fondo usuali, tuttavia, la biostoria ha anche assistito a catastrofi globali durante le quali la biodiversità marina e terrestre è collassata. Si tratta delle cosiddette Big Five, le cinque grandi estinzioni di massa. La rapida perdita di biodiversità su scala globale alla quale stiamo assistendo ha spinto molti studiosi a metterci in guardia sui rischi di una Sesta estinzione di massa. In tale scenario, l’etica è chiamata a un ingaggio diretto con il tema dell’estinzione per la costruzione di nuove piattaforme di narrazione e autonarrazione dell’umano e per la strutturazione di modelli normativi adeguati alle sfide che incombono. Attraverso una riflessione che si snoda attraverso tre tappe – etica, bioetica ed ecobioetica – l’autore ci immette sui sentieri di un’etica dell’estinzione che si configura come un appello alla mobilitazione individuale e collettiva per la salvaguardia della nostra permanenza sul Pianeta.