Il libro (autobiografico) racconta come la montagna sia stata la metafora perfetta della vita dell'autore e del suo personale cammino di fede. I vari capitoli rimandano ai luoghi, ai momenti, alle situazioni vissute dall'autore in montagna, il tutto rispecchiato nel suo personale percorso di vita, nelle storie, nei luoghi, negli eventi, negli incontri vissuti durante il suo camminare in montagna e nella vita. Un viaggio raccontato con leggerezza e semplicità che va dai Monti Sibillini alle Dolomiti, dalla gioventù spensierata alla maturità, passando per cadute e vittorie, gioie e dolori, fatiche e speranze. Il cammino in montagna, così come nella vità, nasconde spesso imprevisti, ma può anche regalare belle sorprese, può essere agevole ma anche difficoltoso, sicuro ma anche pericoloso: tutti questi aspetti si riflettono spesso nella vita di una persona, nei fatti e negli eventi che vive. L'autore descrive come la fede lo abbia aiutato a "leggere" questi fatti, come abbia avuto in Dio una guida "affidabile e fedele al suo ruolo" che gli ha permesso di percorrere il sentiero della vita anche quando il cammino è diventato durissimo, quando si è trovato davanti all'abisso, quando i fulmini lo circondavano o quando la nebbia lo avvolgeva. Il libro è dedicato a sua moglie, ai suoi figli, ai suoi nipoti e ai giovani che tanto ha amato.