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Questo volume è nato dall’esigenza di comprendere le motivazioni che hanno spinto molti insegnanti a manifestare una crescente avversione nei confronti della “Buona scuola” (l. 13 Luglio 2015, n. 107). Partendo dall’analisi di alcuni ambienti digitali è stato osservato come l’opposizione alla riforma abbia trovato espressione attraverso iniziative offline che in molti casi hanno utilizzato la rete come strumento di una «connective action» finalizzata a convogliare e organizzare il dissenso anche in occasione di alcune importanti consultazioni elettorali. L’indagine evidenzia inoltre come la l.…mehr

Produktbeschreibung
Questo volume è nato dall’esigenza di comprendere le motivazioni che hanno spinto molti insegnanti a manifestare una crescente avversione nei confronti della “Buona scuola” (l. 13 Luglio 2015, n. 107). Partendo dall’analisi di alcuni ambienti digitali è stato osservato come l’opposizione alla riforma abbia trovato espressione attraverso iniziative offline che in molti casi hanno utilizzato la rete come strumento di una «connective action» finalizzata a convogliare e organizzare il dissenso anche in occasione di alcune importanti consultazioni elettorali. L’indagine evidenzia inoltre come la l. 107/15 costituisca una risposta alle richieste dell’Unione Europea riguardo alla necessità di implementare le “competenze chiave” definite dal Lifelong Learning Programme, nel tentativo di migliorare un sistema di istruzione ancora caratterizzato da dispositivi di riproduzione sociale difficili da scardinare. Pur essendo ancora prematuro compiere una valutazione complessiva delle reali conseguenze prodotte da questa riforma, la ricerca condotta rileva come la l. 107/15 non risponda in modo adeguato all’esigenza di superare le disuguaglianze di opportunità educative ancora oggi presenti in Italia e manifesti alcune criticità che hanno generato effetti non marginali sulla costruzione di un’opinione pubblica ostile.