Fuori dal canone letterario del Novecento, o raccontata solo nei suoi aspetti più accettabili da una norma lungamente costituita, esiste una letteratura “anarchica, scorretta, mostruosa”: una produzione eccentrica, spesso sottilmente camuffata nei segni della convenzione, e per questo studiata e insegnata in modo soltanto parziale. In questo percorso che alterna drammaturgia e saggio critico, l’autore si serve delle teorie queer per smascherare i lungamente velati silenzi di chi, attraverso i propri testi e mai in modo esplicito, ha cercato di esprimere il proprio orientamento sessuale, la propria libertà di genere, o più semplicemente la propria esistenza fuori dalla norma. In un susseguirsi di scene rapide e vivaci, l’autore, accompagnato da un Pier Vittorio Tondelli in forma di amichevole guida, va alla (ri)scoperta delle personalità più interessanti della storia della letteratura italiana nel loro universo più intimo e celato, per offrire uno spunto di riflessione sulla scrittura e sui molteplici modi di indagarla.