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Nell'ultimo romanzo ( Canzone di campane , 1911), Lemonnier svolge l'intima vicenda familiare in un'affascinante e diafana Bruges immersa ora nelle nebbie novembrine ora nelle foschie di una mite estate.
Quale chimerica immaginazione possedevamo, insieme, noi due! Avevamo una sorta d’anima fatta di fiabe, nelle quali riapparivano forse le fantasticherie di tutte le antiche fanciulle della famiglia. Ci avevano, del resto, narrato tanti racconti di fate, che s’era finito a vivere in una specie di piccolo mondo incantato con le principesse e i principi Gentili, mondo che non avrebbe potuto…mehr

Produktbeschreibung
Nell'ultimo romanzo (Canzone di campane, 1911), Lemonnier svolge l'intima vicenda familiare in un'affascinante e diafana Bruges immersa ora nelle nebbie novembrine ora nelle foschie di una mite estate.

Quale chimerica immaginazione possedevamo, insieme, noi due! Avevamo una sorta d’anima fatta di fiabe, nelle quali riapparivano forse le fantasticherie di tutte le antiche fanciulle della famiglia. Ci avevano, del resto, narrato tanti racconti di fate, che s’era finito a vivere in una specie di piccolo mondo incantato con le principesse e i principi Gentili, mondo che non avrebbe potuto certamente insegnarci il senso pratico della vita. Si aggiunga che avevo acquistato una vista singolare, per mezzo della quale quel che può vedere con l’occhio interiore una povera piccola cieca come Luce diventava quel che io stessa, con i grossi occhi grigi, vedevo, benché, molto spesso, non esistesse se non come illusioni ed apparenze…
A nove anni compiuti, soltanto, avevo incominciato a leggere, ma con tanta poca inclinazione che, per incoraggiarmi, la signorina Pinsonnet, la governante francese che allora avevamo, mi fece leggere, o, piuttosto, sillabare tutto quel che poté trovare di racconti meravigliosi. Ignorai, così, scrupolosamente, la grammatica, l’aritmetica e la geografia; ma, in compenso, avevo già fatto il giro di tutti i reami abitati da prìncipi Amati, da prìncipi Arguti, da prìncipi Fatali e Fortunati, senza contare le Belle dormenti nel bosco, le Belle chiomadoro, la principessa Fior di pisello e tante altre, ch’erano le più belle principesse del mondo.


Camille Lemmonier, Canzoni di campane

Camille Lemonnier
(Ixelles, 24 marzo 1844 – Ixelles, 13 giugno 1913) è stato uno scrittore, giornalista e poeta belga di lingua francese. Narratore particolarmente fertile, nel 1881 scrisse Un maschio (Un Mâle), la sua opera più celebre, in stile impropriamente definito in Italia come verista. Il romanzo fu lodato da Zola e Flaubert, due esponenti di spicco della corrente naturalista.