Cosa facciamo oggi con le immagini? E soprattutto, che cosa le immagini fanno con noi e di noi? Questo libro cerca una risposta mediante l'analisi di cinque dispositivi (più uno): gli smart glasses, le camere a campo di luce, i visori notturni, la realtà aumentata, le reti neurali e la fotomicrografia elettronico-digitale. Le immagini computazionali, chiamate in queste pagine algoritmi, nascono dalla connessione di risorse appartenenti alla economia politica della luce e del visuale con quelle proprie dell'economia della informazione e dei dati. Algoritmi che sono, insieme, oggetti e strumenti della produzione, estrazione e distribuzione delle risorse comuni, al punto che "capitale algoritmico" è il nome il più appropriato per definire i tratti costitutivi della società post-mediale. Ruggero Eugeni insegna Semiotica dei media presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano e Brescia. Tra le sue pubblicazioni anche La condizione postmediale (La Scuola, 2015). Ha curato, con Giorgio Avezzù, l'edizione italiana del testo di Jean-Louis Baudry, Il dispositivo. Cinema, media, soggettività (La Scuola, 2017).
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