Partendo da una analisi delle motivazioni sottese al comportamento dell’uomo economico, il testo propone soluzioni concrete per risolvere il problema della eccessiva concentrazione della ricchezza e ridurre la forbice sociale ricchi-poveri. L’analisi, anamnesi e diagnosi, su cui fonda la teoria è basata su un approccio interdisciplinare che coinvolge: la psicologia, nella ricerca della felicità che modifica gli obiettivi delle ricette macro-economiche da applicare; sociologia e teoria clinica, laddove dimostra “disturbati” i “selvaggiamente ricchi” e deleteri i comportamenti da essi adottati come classe; la cibernetica, nell’analisi dei sistemi complessi; etica e morale, quando definisce i criteri di distribuzione del reddito; ed infine antropologia e genetica, trattando di evoluzione e di “meme”. Da sottolineare la novità di approccio sistematico e di metodo: la struttura del lavoro è interdisciplinare, ma condotta con il rigore necessario a validare le connessioni logiche tra i vari comparti. Quest’opera prende posizione e propone tesi, supportate da ampia e autorevole documentazione. Una proposta inusuale in costante divenire, basata sul concetto di “intelligenza collettiva”.