Il desiderio di scrivere questa novella nasce dal ricordo della famosa ballata cantata da Fabrizio De André, testo di Paolo Villaggio. La figura di un protagonista della Storia è stata sbeffeggiata, insinuando un pregiudizio negativo senza alcun fondamento, al solo scopo di dissacrare, gratuitamente.L’incontro di quest’uomo attraverso l’esperienza della sua donna innamorata, di intensi dialoghi e vicende storiche epocali, dell’ambiente e della cultura di popoli che hanno costruito la nostra civiltà, vuole ripristinare il decoro, oltre la distaccata storiografia ufficiale, a prescindere dal politicamente corretto e dall’oblio di mordaci canzonette.Il racconto si concentra sulla coppia e la sua intimità, solo sfiorando eventi che sembrano essere più grandi degli stessi protagonisti, per rivalutare, promuovere, proporre uno stile di vita che per quanto immaginario, consoli e rassereni l’uomo e la donna moderni, disorientati dal nulla relativo che sta inghiottendo nel frastuono di nani e ballerine, ogni speranza in qualcosa di meglio e superiore.Malgrado il dichiarato intento di vaneggiare tra i misteriosi cumuli di un passato così remoto, i dati storici portanti sono stati curati con rispetto e precisione. È infatti controverso che la battaglia di Poitiers del 732, sia davvero avvenuta come retoricamente descritto dalla storiografia Cristiana: un roboante successo sui musulmani. Sulla base di circostanze solo apparentemente marginali, alcuni storici laici ipotizzano che lo scontro non sia avvenuto e questa versione, per quanto frustrante dal punto di vista Cristiano, non è affatto scandalosa. Tant’è che in ogni caso, è riconosciuta la strage degli invasori sulle spiagge di Narbonne e la totale liberazione del sud della Francia, a stigmatizzare una definitiva e stabile prevalenza dell’embrione europeo su quell’insidia, per merito esclusivo di Carlo Martello.È forse questo che andava dissacrato? Se così è, come pare, quest’opera si contrappone all’ennesima iniqua e menzognera manipolazione, senza esclusione di colpi: ricorrendo anche alla suggestione dei sentimenti buoni e delle emozioni belle, sapendo quanto ogni essere umano ne sia capace.