“Caro Amico ti schivo”, nel rievocare il famoso incipit de “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, vuol mettere in luce, attraverso una ventina tra episodi, situazioni, testi letterari o musicali, tutto il variegato mondo che ruota attorno all’amicizia, data o tolta, perduta o ritrovata.
Scopo dell’opera è quello di sollecitare il lettore a comprendere appieno il valore dell’amicizia in un contesto, quale quello attuale, dove essa sembra aver perso il suo fascino profondo e sentimentale, pervaso di condivisione e di solidarietà, in nome di contatti superficiali e troppo spesso sporadici, legati agli umori ed alle mode del momento per cui, quando cessa l’interesse, sopravviene la tentazione di “schivare” il rapporto e di abbandonare l’amico, invece di rimanergli accanto e condividere con lui gioie e dolori.
Scopo dell’opera è quello di sollecitare il lettore a comprendere appieno il valore dell’amicizia in un contesto, quale quello attuale, dove essa sembra aver perso il suo fascino profondo e sentimentale, pervaso di condivisione e di solidarietà, in nome di contatti superficiali e troppo spesso sporadici, legati agli umori ed alle mode del momento per cui, quando cessa l’interesse, sopravviene la tentazione di “schivare” il rapporto e di abbandonare l’amico, invece di rimanergli accanto e condividere con lui gioie e dolori.