Benvenuti sul pianeta del “carosuono”, nella leggenda del santo suonautore, nella storia dell’uomo che rinnovò la canzone napoletana e, quindi, italiana. Un napoletano che portò nel mondo degli anni ’50 la nostra canzone popolare, aprendola ai concitati ritmi americani, spingendola a reagire alla depressione del dopoguerra. Carosone cantò con leggerezza e ironia le storie del nostro Paese nelle sue composizioni realistico-surreali, mettendo insieme jazz, ritmica nordafricana, virtuosismi napoletani, pianismo e armonie strumentali regalandoci melodie ancora oggi inconfondibili, le più suonate, tra le italiane, nel mondo. Geniale innovatore, virtuoso armato di sorriso, Renato Carosone ha sancito un nuovo genere musicale attraverso la commistione di materiali sonori diversi e la capacità di metterli in scena come brandelli dell’umana commedia, precursore e maestro assoluto del teatro canzone. Ha così dato il via a una fortunata stagione della musica leggera italiana e ispirato diverse generazioni di artisti. A 100 anni dalla sua nascita riproponiamo oggi l’autobiografia del primo grande mito del cantautorato italiano, curata dal suo biografo Federico Vacalebre, ed arricchita da una prefazione inedita di John Turturro.
Renato Carosone (Napoli, 3 gennaio 1920 – Roma, 20 maggio 2001), nome d’arte di Renato Carusone, è stato uno dei più grandi musicisti italiani. Compositore, pianista, performer, le sue canzoni hanno rimodernato la canzone napoletana e, quindi, italiana. Nel 1959, al culmine della notorietà, decise di ritirarsi dalle scene, per tornare dal vivo e su disco dopo lungo tempo e solo sporadicamente. Lontano dal pubblico, si dedicò anche alla pittura, senza mai abbandonare i tasti bianchi e neri del suo pianoforte. Nel centenario della sua nascita si moltiplicano gli omaggi alla sua arte attualissima, tra musical che girano la penisola, tributi discografici e dal vivo, ipotesi di fiction... La leggenda dell’americano di Napoli è, insomma, più viva che mai: cantaNapoli, Napoli carosoniana.
Federico Vacalebre, napoletano, classe 1962, giornalista, musicologo, è il capo della redazione Cultura e Spettacoli de "Il Mattino". Biografo ufficiale di Renato Carosone, ha fondato il “Premio Carosone” e scritto libri, musical e documentari sul maestro, a cui ha dedicato anche mostre. Soggettista e sceneggiatore del pluripremiato film Passione di John Turturro, ha scritto libri su i Clash, Fabrizio De André, Pino Daniele, il fenomeno neomelodico, Rocco Hunt, Sergio Bruni.
Renato Carosone (Napoli, 3 gennaio 1920 – Roma, 20 maggio 2001), nome d’arte di Renato Carusone, è stato uno dei più grandi musicisti italiani. Compositore, pianista, performer, le sue canzoni hanno rimodernato la canzone napoletana e, quindi, italiana. Nel 1959, al culmine della notorietà, decise di ritirarsi dalle scene, per tornare dal vivo e su disco dopo lungo tempo e solo sporadicamente. Lontano dal pubblico, si dedicò anche alla pittura, senza mai abbandonare i tasti bianchi e neri del suo pianoforte. Nel centenario della sua nascita si moltiplicano gli omaggi alla sua arte attualissima, tra musical che girano la penisola, tributi discografici e dal vivo, ipotesi di fiction... La leggenda dell’americano di Napoli è, insomma, più viva che mai: cantaNapoli, Napoli carosoniana.
Federico Vacalebre, napoletano, classe 1962, giornalista, musicologo, è il capo della redazione Cultura e Spettacoli de "Il Mattino". Biografo ufficiale di Renato Carosone, ha fondato il “Premio Carosone” e scritto libri, musical e documentari sul maestro, a cui ha dedicato anche mostre. Soggettista e sceneggiatore del pluripremiato film Passione di John Turturro, ha scritto libri su i Clash, Fabrizio De André, Pino Daniele, il fenomeno neomelodico, Rocco Hunt, Sergio Bruni.