Casa d’altri è il capolavoro di Silvio D’Arzo (1920-1952), autore fra i più originali ed indipendenti del Novecento italiano. Eugenio Montale definì questo lavoro un “racconto perfetto”, apprezzando la scelta di cimentarsi con un tema a suo dire «non ancora affrontato, che si colloca alle soglie di una comunicabilità oltre la quale domina il silenzio».
A un curato di campagna, di uno sperduto borgo sull’Appennino emiliano dove non succede mai niente, capita di fare un incontro che promette di cambiare la monotonia della vita di paese. Una vecchia solitaria e triste, senza passato e senza affetti mette alla prova il prete che cerca così, tramite diversi colloqui, di farsi rivelare quel profondo segreto esistenziale che anima nel profondo i gesti della donna.
A un curato di campagna, di uno sperduto borgo sull’Appennino emiliano dove non succede mai niente, capita di fare un incontro che promette di cambiare la monotonia della vita di paese. Una vecchia solitaria e triste, senza passato e senza affetti mette alla prova il prete che cerca così, tramite diversi colloqui, di farsi rivelare quel profondo segreto esistenziale che anima nel profondo i gesti della donna.