Arte bresciana e cremonese a Casalmoro «Nell'intento di contribuire alla conoscenza dei suoi monumenti architettonici e dei tesori d'arte inediti in essi custoditi, la parrocchia di Casalmoro pubblica il testo di Arturo Biondelli, Casalmoro le chiese e la comunità». Il libro in versione cartacea è disponibile presso la parrocchia di Casalmoro (MN). Risultano del tutto inediti i nomi emersi in questa prima ricerca sugli edifici di culto di Casalmoro, perché fino ad oggi non si aveva notizia degli artefici e delle circostanze in cui le chiese di Santo Stefano e della Madonna del Dosso sono state edificate. Così, accanto allo scenografico santuario della Madonna del Dosso di Giovanni Battista Croppi, che conserva le fini scagliole e le sculture di Martino Pasquelli, abbiamo la parrocchiale di Santo Stefano dell'architetto Giovanni Battista Lantana, dove ancora si possono ammirare, tanto per citare alcune opere con i relativi autori, il monumentale organo seicentesco dell'intagliatore cremonese Alessandro Arighi, l'importante ancona lignea del Ss.mo Sacramento di Ludovico Bianchi, con la pala dell'ultima cena di Andrea Bellanda, il fastoso pulpito attribuito ai Carboni di Brescia e il ciclo delle pale d'altare di Giovanni Antonio Zaddei. Queste le opere e le presenze artistiche più significative che si sono imposte all'attenzione. Si può dire che a Casalmoro, in questo piccolo centro che per secoli ha fatto parte della Bassa Bresciana, hanno operato molti dei più importanti artefici del Seicento e del Settecento Bresciano e non solo. Parlare delle chiese di Casalmoro è stata anche l'occasione per far rivivere il mondo di committenti locali, delle confraternite laiche, della popolazione e dei suoi presbiteri, protesi tutti nello sforzo di manifestare la propria fede attraverso la bellezza.
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