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Il volume Castelli e cantieri nell’Italia medievale Secoli VIII – XIV. Storia delle tecniche e Conservazione programmata sviluppa e aggiorna quello pubblicato nel 2005 dal titolo Insediamenti e tecniche costruttive medievali. La Terra Laboris e il Latium adiectum , edito nella collana delle Pubblicazioni Cassinesi di Montecassino. Nel periodo di tempo trascorso, l’interesse per lo studio dei sistemi insediativi medievali e delle tecniche costruttive, in particolare in Italia, ha avuto un notevole impulso, con un arricchimento della bibliografia dedicata all’argomento. Questo, per i tanti…mehr

Produktbeschreibung
Il volume Castelli e cantieri nell’Italia medievale Secoli VIII – XIV. Storia delle tecniche e Conservazione programmata sviluppa e aggiorna quello pubblicato nel 2005 dal titolo Insediamenti e tecniche costruttive medievali. La Terra Laboris e il Latium adiectum, edito nella collana delle Pubblicazioni Cassinesi di Montecassino.
Nel periodo di tempo trascorso, l’interesse per lo studio dei sistemi insediativi medievali e delle tecniche costruttive, in particolare in Italia, ha avuto un notevole impulso, con un arricchimento della bibliografia dedicata all’argomento. Questo, per i tanti filoni di ricerca che sono stati portati avanti su tutto il territorio nazionale e che hanno avuto molta risonanza in convegni e seminari dedicati al tema, proponendo stimolanti occasioni di revisione e approfondimento.
Si è perciò vista la necessità di aggiornare l’opera, apportando le revisioni necessarie sull’areale interessato dalla ricerca, che abbraccia il basso Lazio, l’alta Campania ed il Molise, arricchendo con oltre 250 titoli la già corposa bibliografia proposta. In particolare, molto interessanti e in continuità con i temi trattati, sono i lavori prodotti sul territorio di San Vincenzo al Volturno, nel programma di ricerca coordinato da Federico Marazzi, che hanno interessato in particolare l’abbazia benedettina distrutta nell’881 dai Saraceni. Questi studi sono messi in relazione diretta con quelli condotti nell’area che gravita nell’intorno dell’abbazia di Montecassino (a a volta distrutta nell’883) e qui presentati per le similitudini osservate, in particolare nell’uso dell’opera quadrata, non ultimo lo studio sui resti dalla torre dell’abate Desiderio, che testimoniano l’impiego di questa tecnica costruttiva, messa in relazione con l’avvento dei cavalieri normanni nel territorio.
A questi, si aggiungono le ricerche portate avanti sull’area alto campana, in particolare sul Matese, al confine tra Campania e Molise, e il medio Volturno, dove sono stati condotti interessanti aggiornamenti sull’età medievale, periodo lasciato un po in ombra e che invece è testimone ricco di eventi storici e tracce materiali.
Il lavoro aggiornato grazie anche all’evolversi degli studi nel frattempo condotti, sia a livello accademico, nelle Università del Molise, di Napoli “Suor Orsola Benincasa” e di Aversa “Luigi Vanvitelli”, che a livello centrale dal Ministero per la Cultura, ha ampliato il dibattito in corso sulla storia urbana fra antichità e medioevo, sulle direttrici di scambi commerciali e delle produzioni in area mediterranea negli stessi periodi storici, proponendo contributi in particolare da giovani studiosi, indice dell’interesse che l’argomento possa avere un futuro promettente.
Nel testo non manca l’ approfondimento sui temi della conservazione e in particolare su quella programmata, che ha avuto in Giovanni Urbani, Direttore dell’ICR, il suo capofila, con il Piano Pilota per la conservazione programmata per i beni culturali dell’Umbria (1976), e nuovo impulso a partire dall’inizio del XXI secolo, con gli studi proposti, in particolare, al Politecnico di Milano, consolidato a livello legislativo nel D. Lgs 31 marzo 2023, n. 36 “Codice dei contratti pubblici”, delineando in termini sistematici la sua applicazione pratica nella gestione del patrimonio culturale pubblico.
Da qui gli spunti per un approfondimento della ricerca, sia nel campo della diagnostica che per lo studio degli elevati con l’impiego, per esempio, della termografia, che ha permesso, come dimostrato, di fare interessanti riflessioni sullo studio dell’architettura storica e sui risultati della manutenzione programmata nel lungo periodo, con un sensibile abbattimento dei costi.