Sono gli anni della Belle Époque. Cesare Dias, un signorotto napoletano dal carattere egoista, cinico e distaccato, sposa la bella e malinconica Anna, che lo ama profondamente, ma presto la tradisce con la sorella di lei, Laura, prendendosi gioco di Anna e delle sue sofferenze. Dopo avere scoperto il tradimento del marito, Anna si toglie la vita. Cesare non riesce a dimenticare e a perdonare se stesso e la propria amante, che dopo averlo perseguitato con la sua passione ossessiva, lo obbliga a sposarla, costringendolo a un matrimonio infelice. Ma un giorno, a Firenze, Cesare intravede in una carrozza una donna identica in tutto e per tutto ad Anna. È Hermione, duchessa di Cleveland, donna bellissima, colta, libera e sfuggente. Ma Hermione è davvero Hermione? La sua presenza, come uno spettro emerso dal regno dell’oltretomba, si aggira tra i personaggi del romanzo con il suo fascino ambiguo e misterioso, tormentandoli con un interrogativo fatale: è possibile che una creatura ormai scomparsa ritorni su questa Terra per ottenere vendetta o per trovare la pace e il riscatto dalle sofferenze che ebbe in vita?
Matilde Serao, con la sua scrittura intrisa di sfumature decadenti e d’impronta dannunziana, trasferisce le atmosfere nordiche del romanzo gotico in ambito mediterraneo, entro una Napoli e una Firenze tanto solari e aristocratiche, quanto dominate dal fascino del mistero e della morte. Una narrazione che ancora oggi è in grado di affascinare e rapire con le sue atmosfere stupende e lussureggianti di stampo ottocentesco e tardo romantico.
Matilde Serao, con la sua scrittura intrisa di sfumature decadenti e d’impronta dannunziana, trasferisce le atmosfere nordiche del romanzo gotico in ambito mediterraneo, entro una Napoli e una Firenze tanto solari e aristocratiche, quanto dominate dal fascino del mistero e della morte. Una narrazione che ancora oggi è in grado di affascinare e rapire con le sue atmosfere stupende e lussureggianti di stampo ottocentesco e tardo romantico.