L’amicizia fra Alcide Gasperi e Stefano Jacini, nata durante il ventennio fascista, divenne uno dei legami più significativi mantenuti dal politico trentino con la passata esperienza del Partito Popolare. Questo volume ne ripercorre l’itinerario attraverso il dialogo intrapreso dai due cattolici antifascisti nel comune «esilio in patria». La solidarietà dimostrata dal cattolicoliberale lombardo nei confronti del futuro presidente del Consiglio – incarcerato dal regime nel 1927 e, dal 1929, bibliotecario vaticano – si trasformò in una collaborazione culturale che diede origine a riflessioni e pubblicazioni storiche di ampio respiro sui rapporti fra cattolicesimo e libertà nella contemporaneità otto-novecentesca. Costretti a vivere «nella storia» dalla forzata inattività politica, De Gasperi e Jacini riemersero dall’isolamento con il ripensamento autocritico della tradizione popolare culminato nella fondazione della Democrazia Cristiana postfascista. Il volume è arricchito dal carteggio degasperiano con Jacini, in larga parte inedito, fra il 1923 e il 1943.
Federico Mazzei è ricercatore a tempo determinato (Rtda) di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo. Con le edizioni Studium ha pubblicato, nel 2015, Cattolicesimo liberale e «religione della libertà». Stefano Jacini di fronte a Benedetto Croce.
Federico Mazzei è ricercatore a tempo determinato (Rtda) di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo. Con le edizioni Studium ha pubblicato, nel 2015, Cattolicesimo liberale e «religione della libertà». Stefano Jacini di fronte a Benedetto Croce.