Il libro è stato in origine concepito come biografia di lady Anne Blunt, la nipote di Byron, che viaggiò a lungo nel “Levante” - e in particolare nell’allora inesplorata Arabia - alla ricerca di purosangue arabi, ma si è poi concentrato anche sul poeta Wilfrid Blunt, marito di Anne e suo compagno di viaggio, e soprattutto sul suo acceso anti-imperialismo. Descrivo dettagliatamente la vicenda della “rivoluzione egiziana per la Costituzione” del 1882 – di cui i Blunt furono spettatori ma anche attori appassionati – che portò al tragico bombardamento inglese di Alessandria e al lungo protettorato britannico sull’Egitto. Mentre la vulgata imperialista britannica – che ancora echeggia nell’interesse dell’occidente per i paesi arabo-islamici – sosteneva la visione razzista secondo la quale, per dirla con Kipling, colonizzare i paesi “inferiori” per civiltà era il sacrosanto “fardello dell’uomo bianco”, Blunt denunciò il sottobosco di intrighi che era il vero motore degli eventi. Ma mentre Blunt sosteneva l’emancipazione dei popoli sottomessi, imponeva a sua moglie un “matrimonio vittoriano” particolarmente pesante dal punto di vista psicologico. E a questo punto, mi è sembrato significativo descrivere i costumi dell’alta borghesia inglese che si permetteva di tacciare di immoralità i vari pascià arabi. Lord Cromer, a lungo governatore inglese dell'Egitto, sosteneva che la causa precipua dell’ “arretratezza egiziana” fosse la condizione inferiore delle donne, che bisognava liberare dal velo: in patria, però, egli era uno strenuo oppositore delle suffragette! Insomma, molti sono i motivi che si intrecciano in questo testo, che ha l’ambizione di offrire i presupposti della rivoluzione di Nasser, della nazionalizzazione del canale di Suez nel 1956 e della situazione attuale di tensione e miseria che si vede in Egitto. Molte sono le chiavi di lettura di questo testo, che può essere apprezzato su vari livelli e da diversi tipi di lettori:- chi ama le biografie (non romanzate: ma in questo caso la realtà è più incredibile di qualsiasi romanzo!)- chi ama la letteratura e la storia inglese- chi si interessa di letteratura di viaggio- chi è appassionato di cavalli (i Blunt con i cavalli arabi acquistati in Medio Oriente fondarono il Crabbet Stud, il celebre allevamento nel Sussex)- chi si interessa di movimenti femminili: mentre infatti nel primo decennio del 1900 in Inghilterra le suffragette lottavano per il diritto di voto, anche in Egitto le prime femministe scendevano in piazza, benchè ancora con il viso semicoperto- chi prova curiosità per i paesi arabi ed è pronto a mettere in dubbio le versioni fuorvianti dei mass media- chi ama l’Egitto, ma ne ha abbastanza dei faraoni e vuole conoscerne la storia più recente- i nostalgici del passato, quando gli orientalisti europei viaggiavano nell’Egitto cosmopolita (vedi epigrafe di Saint-Exupery all’inizio del testo)-gli anti-imperialisti, che troveranno materiale abbondante per stigmatizzare l’Occidente-chi cerca di “comprendere”: le radici del nostro presente infatti – e in particolare degli odierni conflitti nel Medio Oriente – affondano nell’Ottocento, quando la Nahdha - il rinascimento dei popoli arabi che si era avviato dopo la spedizione in Egitto di Napoleone – fu bloccata dalle aggressioni imperialiste di Francia e Inghilterra.