All'alba del '900 Gaetano Mosca, il grande teorico siciliano della classe politica, all'indomani del processo Palizzolo per l'omicidio Notarbartolo tenne questa conferenza su quello che già allora giudicava un "argomento vecchio". Mosca vede nello spirito antisociale la matrice prima della mafia, caratterizzata per di più da un'atomizzazione organizzativa con i suoi "doviziosi altolocati" attivi soprattutto nel mondo rurale. Un'analisi per molti aspetti incompleta e superata, eppure di grande interesse per poter inquadrare la mafia come fenomeno storico. Resta sempre valido l'appello lanciato nelle righe conclusive dal grande liberale per un "severo esame di coscienza da parte di tutta l'Italia". Un esame di coscienza che forse, ancora oggi, a più livelli della società italiana, tarda ad arrivare.