Dopo il suo primo libro pluripremiato “C’era una volta un clandestino”, Eltjon Bida torna con il sequel.
Chi l’ha detto che a vendere porta a porta, dormire in un vagone merci, mangiare nelle Caritas non si è felici?
Siamo nel 1997, un periodo in cui si parla solo male degli albanesi, ed Elty si ritrova a dover ricominciare di nuovo da zero, ma non si perde d’animo. Ama il suo lavoro, i suoi amici, i suoi colleghi italiani e, anche se spesso i ragazzi vengono insultati, non mollano. Lui è felice anche perché frequenta due ragazze.
Tuttavia, non sa scegliere. Ma sarà davvero sua la scelta? L’unica spina nel suo fianco sono i suoi connazionali e suo fratello, che dalla disperazione rubano, spacciano e vogliono lasciare l’Italia per provare la fortuna altrove.
Ci riusciranno?
E, soprattutto, quanto durerà la felicità di Elty?
Chi l’ha detto che a vendere porta a porta, dormire in un vagone merci, mangiare nelle Caritas non si è felici?
Siamo nel 1997, un periodo in cui si parla solo male degli albanesi, ed Elty si ritrova a dover ricominciare di nuovo da zero, ma non si perde d’animo. Ama il suo lavoro, i suoi amici, i suoi colleghi italiani e, anche se spesso i ragazzi vengono insultati, non mollano. Lui è felice anche perché frequenta due ragazze.
Tuttavia, non sa scegliere. Ma sarà davvero sua la scelta? L’unica spina nel suo fianco sono i suoi connazionali e suo fratello, che dalla disperazione rubano, spacciano e vogliono lasciare l’Italia per provare la fortuna altrove.
Ci riusciranno?
E, soprattutto, quanto durerà la felicità di Elty?