Che tipini questi pidiessini spazia con il metodo della critica e dell’autoironia nel mondo dell’ultimo P.C.I. prima e del P.D.S. poi, come in un viaggio all’interno delle piccole quotidianità della vita di una Sezione, dell’attivismo di una politica fatta da persone semplici ed in carne ed ossa, lontana mille miglia da quella delle vetrine dei grandi giornali e della televisione.Traspare un po’ di disillusione e distacco, insieme ad affetto e forse rimpianto.Non per il vecchio, ma per i vecchi sentimenti e le grandi motivazioni.