Nel Luglio 1989 la 5a A programmatori, la prima classe di Ragionieri Programmatori dell'Istituto Tecnico Commerciale A. De Viti De Marco di Casarano (Lecce), completava gli studi. I 25 ragazzi e ragazze di questa classe si univano al gruppo di diplomati di quell'anno e iniziavano il loro percorso di vita al di fuori di quell'istituto. Nel Marzo 2019, per iniziativa di 3 di queste persone, Claudio, Lucio ed Emanuela, viene creato un gruppo WhatsApp degli studenti di questa 5a A programmatori. Dopo 30 anni dal diploma, questi ex-compagni di classe hanno l'opportunità di ritrovarsi e raccontare i propri percorsi di vita, condividere aneddoti degli anni scolastici, dire in che parte del mondo sono. Questo gruppo WhatsApp é stata una scintilla che ha fatto accendere una vampata di ricordi ed emozioni stupende. Attraverso questa iniziativa ho avuto modo di ascoltare i percorsi di vita di questi miei ex-compagni di scuola. Sono rimasto immediatamente affascinato dalla passione dei loro racconti, dalla diversità delle loro esperienze, dai diversi tipi di legame che avevano con l'essere un ragioniere programmatore e con l'essere salentini. L'intensità delle emozioni in queste storie di vita mi ha fatto venire l'idea di redarre un libro che le raccogliesse.
Questo libro é composto da interviste ad alcuni di questi 25 alunni di questa 5a classe. Le domande in queste interviste sono simili ed hanno come fili conduttori: l'essere ragionieri programmatori, il percorso di vita ed il legame con il Salento.
Uno dei criteri guida nella creazione di questo libro, nella scelta di chi intervistare, é stato il raggiungere un equilibrio fra tutto quanto potesse essere emanato dalle interviste ed influenzare il lettore. Un equilibrio fra i paesi di provenienza, per non dare l'idea che tutti gli alunni provenissero dallo stesso paese. Un equilibrio nelle scelte di vita dopo il diploma, per evitare di dare l'idea che tutti fossero andati via o che tutti fossero rimasti o che tutti esercitino la professione di ragioniere o che nessuno la eserciti. Un equilibrio fra il numero di uomini e donne, per non dare l'idea che la classe fosse formata da soli maschi o sole femmine. E così via.
Mi rendo conto che questo obiettivo dell'equilibrio é stato raggiunto solo in parte. I percorsi di vita, i paesi di provenienza, la suddivisione fra uomini e donne sono equilibrati, ma la suddivisione fra chi é rimasto e chi é partito non lo é. La 5a A programmatori aveva 25 alunni ed attualmente 14 sono rimasti nel Salento mentre i rimanenti 11 vivono fuori dal Salento. Questo non é riflesso dalle interviste: ve ne sono 3 a persone che sono rimaste nel Salento e 4 a persone che vivono altrove.
Questo libro è rivolto ad un pubblico ampio, sicuramente italiano, ma non necessariamente salentino o non necessariamente di cinquantenni. Nel rispondere alle domande abbiamo cercato di essere i più chiari possibili, descrivendo in dettaglio quello che intendevamo, dando riferimenti della cultura del periodo in questione, traducendo in italiano le espressioni dialettali , ...
É stato un piacere ritrovare questi compagni di classe, emozionarsi nell'ascolatare le loro storie e redarre questo libro. Mi auguro che l'intensità delle emozioni in queste storie di vita venga percepita da tutti i lettori.
Questo libro é composto da interviste ad alcuni di questi 25 alunni di questa 5a classe. Le domande in queste interviste sono simili ed hanno come fili conduttori: l'essere ragionieri programmatori, il percorso di vita ed il legame con il Salento.
Uno dei criteri guida nella creazione di questo libro, nella scelta di chi intervistare, é stato il raggiungere un equilibrio fra tutto quanto potesse essere emanato dalle interviste ed influenzare il lettore. Un equilibrio fra i paesi di provenienza, per non dare l'idea che tutti gli alunni provenissero dallo stesso paese. Un equilibrio nelle scelte di vita dopo il diploma, per evitare di dare l'idea che tutti fossero andati via o che tutti fossero rimasti o che tutti esercitino la professione di ragioniere o che nessuno la eserciti. Un equilibrio fra il numero di uomini e donne, per non dare l'idea che la classe fosse formata da soli maschi o sole femmine. E così via.
Mi rendo conto che questo obiettivo dell'equilibrio é stato raggiunto solo in parte. I percorsi di vita, i paesi di provenienza, la suddivisione fra uomini e donne sono equilibrati, ma la suddivisione fra chi é rimasto e chi é partito non lo é. La 5a A programmatori aveva 25 alunni ed attualmente 14 sono rimasti nel Salento mentre i rimanenti 11 vivono fuori dal Salento. Questo non é riflesso dalle interviste: ve ne sono 3 a persone che sono rimaste nel Salento e 4 a persone che vivono altrove.
Questo libro è rivolto ad un pubblico ampio, sicuramente italiano, ma non necessariamente salentino o non necessariamente di cinquantenni. Nel rispondere alle domande abbiamo cercato di essere i più chiari possibili, descrivendo in dettaglio quello che intendevamo, dando riferimenti della cultura del periodo in questione, traducendo in italiano le espressioni dialettali , ...
É stato un piacere ritrovare questi compagni di classe, emozionarsi nell'ascolatare le loro storie e redarre questo libro. Mi auguro che l'intensità delle emozioni in queste storie di vita venga percepita da tutti i lettori.
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