Lo scrittore e attivista Víctor Mora presenta in questo saggio un approccio al queer, alle sue origini, derive e potenzialità, da una prospettiva teorica e incarnata dalle sue esperienze personali all'interno di gruppi e movimenti sociali. In queste pagine il pensiero dell'autore si mescola a voci autorevoli come Judith Butler, Paul B. Preciado o Susan Stryker, per tracciare un viaggio attraverso la genealogia di un concetto inteso come necessaria utopia di riparazione e giustizia. Partendo dalla condivisione di esperienze e contributi teorici che negli anni si sono succeduti in incontri, assemblee, workshop, percorsi di attivismo e altri luoghi di convergenza, Mora dà spazio a riflessioni in cui si intrecciano analisi teoriche, storie di vita e pratica politica. Uno spazio in cui la questione della queerness è intesa come qualcosa di irrisolto che, lungi dal costituire un vicolo cieco, offre la possibilità di continuare a pensare, di scardinare rigidità mentali e sociali. Perché proprio questo è il nucleo della queerness, la capacità di ribellarsi, di scavare più a fondo nella realtà per rendere più abitabile la vita di tutti i corpi, anche di quelli che sfuggono alla norma stessa, o meglio, proprio di quelli che sfuggono alla norma, perché è attraverso le loro storie di vita che possiamo conoscere i limiti coercitivi della nostra società e cambiarli. Un orizzonte verso cui camminare, lontano dai binarismi sesso-genere, dove identità, espressioni di genere, sessualità possono svilupparsi e vivere liberamente. Con prologo di Carmen González Marín e intervallo di Gracia Trujillo. /'kw¿¿r/ - Insolito, ambiguo, stravagante.
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