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Una raccolta di novelle firmate da Grazia Deledda pubblicate per la prima volta nel 1912 e che vi farà entrare in un mondo narrativo colorato e suggestivo, in continuo movimento e che prende spunto da antichi motivi folkloristici. In questo testo, che raccoglie ventidue novelle, è presente anche 'La festa del Cristo' che Emilio Cecchi definì ardita e soave. Come sempre i sentimenti spaziano dalla stima all'odio, dall'amore al risentimento, con l'ennesima incursione nelle tradizioni della Sardegna di cui si assapora inconfondibile l'odore. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli…mehr

Produktbeschreibung
Una raccolta di novelle firmate da Grazia Deledda pubblicate per la prima volta nel 1912 e che vi farà entrare in un mondo narrativo colorato e suggestivo, in continuo movimento e che prende spunto da antichi motivi folkloristici. In questo testo, che raccoglie ventidue novelle, è presente anche 'La festa del Cristo' che Emilio Cecchi definì ardita e soave. Come sempre i sentimenti spaziano dalla stima all'odio, dall'amore al risentimento, con l'ennesima incursione nelle tradizioni della Sardegna di cui si assapora inconfondibile l'odore. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.
Autorenporträt
Deledda was born in Nuoro, Sardinia, into a middle-class family, to Giovanni Antonio Deledda and Francesca Cambosu, as the fourth of seven siblings. She attended elementary school (the minimum required at the time) and was then educated by a private tutor (a guest of one of her relatives) and moved on to study literature on her own. It was during this time that she started displaying an interest in writing short novels, mostly inspired by the life of Sardinian peasants and their struggles. Her teacher encouraged her to submit her writing to a newspaper and, at age 13, her first story was published in a local journal. Some of Deledda's early works were published in the fashion magazine L'ultima moda between 1888 and 1889. In 1890 Trevisani published Nell'azzurro (Into the Blue), her first collection of short stories. Deledda's main focus was the representation of poverty and the struggles associated with it through a combination of imaginary and autobiographical elements. Her family wasn't particularly supportive of her desire to write.