"Il punto in questione è il seguente: fino a che livello di inculturazione le Chiese locali sono disponibili a spingersi nel processo di recezione della fede cristiana, secondo dinamiche che possono anche trasformare in maniera inedita il modo di essere Chiesa e la grammatica delle fede cristiana?"
La monografia pone l’accento su di un tema cruciale che attraversa in profondità tutta la storia del cristianesimo sin dai suoi esordi: il rapporto tra il vangelo e le culture. Il lavoro di Marinaccio entra decisamente nell’agorà culturale identificando nella realtà della circolazione dei saperi e dei significati, meglio della reciproca trasformazione tra vangelo e culture, la cifra con cui avvicinare, ed in qualche modo spiegare, il processo di interculturazione. Intravedendo spazi condivisi tra la Tradizione cristiana, la cultura greca e le religioni misteriche, così come esplicitati nel pensiero di alcuni Padri della Chiesa, si può, seguendo l’autore, trarre elementi utili per costruire una metodologia che può ispirare gli stessi processi di trasferimento di significato che interessano nella contemporaneità le Chiese locali immerse nelle società multiculturali e plurireligiose odierne. Solo così, fedele alla propria tradizione e allo stesso tempo cosciente dell’universalità della sua missione, la Chiesa può entrare in comunione con le diverse forme della cultura, conscia che tale comunione arricchisce tanto la Chiesa stessa quanto le varie culture. Oltre l’apparente paradosso, il testo offre un esempio lampante di come la cattolicità della Chiesa si esprima solo riconoscendo le diversità culturali, soltanto favorendo una prassi di interculturazione sostenuta da un’educazione al dialogo con le culture e le religioni. Tale pubblicazione diventa così un valido strumento di formazione non solo all’intercultura e al dialogo con le diversità, ma anche alla formazione e all’animazione missionaria tout court.
Roberto Marinaccio (Gaeta, 1982) è un ricercatore post-doc nel campo della teologia dell'inculturazione e teologia della missione. I suoi lavori focalizzano l'attenzione sullo studio storico-concettuale del rapporto tra la Chiesa e le culture locali. Dal 2011 al 2013 Marinaccio ha vissuto a Taiwan, dove ha studiato lingua e cultura cinese presso la Fu Jen Catholic University di Taipei con una borsa di studio assegnata dall'Ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede. Nel 2017 ha conseguito con profitto il Dottorato di Ricerca in Missiologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Accanto all'attività di ricerca dedica ampio spazio alla formazione cristiana dei giovani, ricoprendo nel corso degli anni vari incarichi istituzionali nel campo dell'animazione e formazione missionaria. Attualmente insegna religione cattolica nelle scuole superiori di Pordenone ed è membro del "Research Group for Transnational History and Cultural Encounters (1850 – present)" dell'Università di Bergen in Norvegia.
La monografia pone l’accento su di un tema cruciale che attraversa in profondità tutta la storia del cristianesimo sin dai suoi esordi: il rapporto tra il vangelo e le culture. Il lavoro di Marinaccio entra decisamente nell’agorà culturale identificando nella realtà della circolazione dei saperi e dei significati, meglio della reciproca trasformazione tra vangelo e culture, la cifra con cui avvicinare, ed in qualche modo spiegare, il processo di interculturazione. Intravedendo spazi condivisi tra la Tradizione cristiana, la cultura greca e le religioni misteriche, così come esplicitati nel pensiero di alcuni Padri della Chiesa, si può, seguendo l’autore, trarre elementi utili per costruire una metodologia che può ispirare gli stessi processi di trasferimento di significato che interessano nella contemporaneità le Chiese locali immerse nelle società multiculturali e plurireligiose odierne. Solo così, fedele alla propria tradizione e allo stesso tempo cosciente dell’universalità della sua missione, la Chiesa può entrare in comunione con le diverse forme della cultura, conscia che tale comunione arricchisce tanto la Chiesa stessa quanto le varie culture. Oltre l’apparente paradosso, il testo offre un esempio lampante di come la cattolicità della Chiesa si esprima solo riconoscendo le diversità culturali, soltanto favorendo una prassi di interculturazione sostenuta da un’educazione al dialogo con le culture e le religioni. Tale pubblicazione diventa così un valido strumento di formazione non solo all’intercultura e al dialogo con le diversità, ma anche alla formazione e all’animazione missionaria tout court.
Roberto Marinaccio (Gaeta, 1982) è un ricercatore post-doc nel campo della teologia dell'inculturazione e teologia della missione. I suoi lavori focalizzano l'attenzione sullo studio storico-concettuale del rapporto tra la Chiesa e le culture locali. Dal 2011 al 2013 Marinaccio ha vissuto a Taiwan, dove ha studiato lingua e cultura cinese presso la Fu Jen Catholic University di Taipei con una borsa di studio assegnata dall'Ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede. Nel 2017 ha conseguito con profitto il Dottorato di Ricerca in Missiologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Accanto all'attività di ricerca dedica ampio spazio alla formazione cristiana dei giovani, ricoprendo nel corso degli anni vari incarichi istituzionali nel campo dell'animazione e formazione missionaria. Attualmente insegna religione cattolica nelle scuole superiori di Pordenone ed è membro del "Research Group for Transnational History and Cultural Encounters (1850 – present)" dell'Università di Bergen in Norvegia.