Chilometro 53 è un vecchio bar sperduto in mezzo al nulla, un tempo al servizio di un distributore di carburante oggi abbandonato. Sopravvive nell’attesa dei soliti clienti e di qualche turista finito fuori strada. La cifra indica l’esatta distanza del posto dal capoluogo.
Lo gestiscono Giovanna ed Edoardo, compagni di scuola diventati amanti. Insieme si leccano le ferite di due vite naufragate; lei in costante crisi economica e con alle spalle un matrimonio disastroso, lui ex attore di successo, senza più un ingaggio e legato alla flebile speranza di rimediarne uno.
Una sera, al momento della chiusura, un corriere della malavita si ferma al bar e muore, lasciando una misteriosa valigia che i due decidono di tenere. Sarà l’inizio di una caccia senza esclusione di colpi, con banditi armati fino ai denti, persone senza scrupoli, traditori e killer prezzolati. Il prezzo da pagare sarà alto e per sopravvivere non sarà sufficiente la volontà di farcela.
Con uno stile serrato e asciutto Roberto Capocristi riesce a delineare i contorni di una storia appassionante per i meccanismi psicologici che sono in gioco.
Lo gestiscono Giovanna ed Edoardo, compagni di scuola diventati amanti. Insieme si leccano le ferite di due vite naufragate; lei in costante crisi economica e con alle spalle un matrimonio disastroso, lui ex attore di successo, senza più un ingaggio e legato alla flebile speranza di rimediarne uno.
Una sera, al momento della chiusura, un corriere della malavita si ferma al bar e muore, lasciando una misteriosa valigia che i due decidono di tenere. Sarà l’inizio di una caccia senza esclusione di colpi, con banditi armati fino ai denti, persone senza scrupoli, traditori e killer prezzolati. Il prezzo da pagare sarà alto e per sopravvivere non sarà sufficiente la volontà di farcela.
Con uno stile serrato e asciutto Roberto Capocristi riesce a delineare i contorni di una storia appassionante per i meccanismi psicologici che sono in gioco.