Camminare per le calli di Chioggia significa per il protagonista, un anonimo restauratore in visita nell' isola, muovere i passi su una superficie concreta, reale ma fantastica, quasi onirica. Ogni passo è un battito, una pulsazione, una parola che però nasconde e racconta oltre, qualcosa che è dietro quei passi. Più una definizione di esperienza vera, diretta, elementare alla Ritsos o, per fare un altro richiamo superlativo, alla maniera di Caravaggio, quando ci inducono a contemplare gli oggetti ordinari per scoprire le profondità del mistero, più dunque una riflessione introspettiva che una trattazione narrativa vera e propria. Così il protagonista cammina, dialogando con lo spazio e l'ambiente fiabesco ed irreale della laguna che lo circonda e infine con un piccolo geco...... immagine del rapporto idillico originario, perduto ormai , con se stesso e con il creato....ma anche grido disperato contro la corruzione, l'ingiustizia e la collusione, ammorbanti miasmi della nostra società, di cui il protagonista benché sia stato involontaria vittima, intende combattere e contrapporsi.