Un insegnante, di quelli appassionati che credono nella scuola e nell’onestà intellettuale di chi ne fa parte, si trova a fare i conti con realtà corrotte e intrise di lassismo nelle scuole non statali, veri e propri esamifici in cui è stato commissario e presidente di commissione. Il quadro è ben orchestrato, gli ambienti resi in un dettaglio quasi fotografico, senza per questo abusare della descrizione; le figure dei vari personaggi, delineati con attenzione, ognuno simbolo e rappresentazione di una determinata categoria di insegnanti o di studenti. Nonostante le frequenti battute e le note divertenti, non c’è nulla che provochi un sorriso fine a se stesso: è un sorridere amaro e disilluso, che punta l’attenzione al problema scuola e induce il lettore alla riflessione. È un pamphlet di denuncia, sferzante e sempre puntuale, non solo del sistema scolastico, ma anche dell’intera società in cui viviamo, una società marcia, il cui potere è nelle mani di persone corrotte e senza scrupoli. Così il lettore si trova dinnanzi allo sfogo di un uomo giusto e onesto, che vive nell’illusoria speranza dell’avvento di una società diversa, in grado di ridare lustro all’istituzione scolastica, epurandola da tutti i suoi mali.