“Che altro è la vita dei mortali se non una specie di commedia nella quale gli attori che si travestono con vari costumi e maschere entrano in scena e recitano la loro parte finchè il regista li fa scendere dal palcoscenico?”Questa è una storia senza tempo, incredibile, assurda, difficile da raccontare. Potrebbe sembrare una fiaba, e come in ogni favola ci sono tristezza e meraviglia. Questa, però, non è una leggenda, come non può essere una favola il paradosso dell’esistenza.Questa è la storia di Paul, ventenne, che da un po’ di tempo si sente osservato da un anziano, spiato da un vecchietto che si nasconde tra le pieghe della vita e lo guarda da lontano, con occhi di compassione.Ma questa è anche la storia di Paul, quasi ottantenne, emigrato in Asia alla significativa età dei 33 anni e tornato a casa più di quarant’anni dopo, per trovarsi davanti, paradossalmente, se stesso ventenne, nella sua quotidianità di allora.Come se si fosse aperto un varco nella barriera del tempo, come se i vari universi paralleli convergessero in uno stesso luogo, i due Paul si trovano a confrontarsi con riflessioni coinvolgenti e ironicamente serie da ciascuno dei due punti di vista: il se stesso giovane e il se stesso anziano.