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Cilai è un bambino vivace e curioso che non ama le favole. Lui vuole sentire le storie vere, quelle vissute, e disarma tutti con la tenerezza infantile del suo “ci l’hai una storia?”. La sua piccola vita non è stata facile, ma ancora non sa che altre prove, sempre più ardue, lo stanno aspettando, non sa quanto dolore si nasconde nel passato dei suoi genitori, quanta fatica, quanta amarezza, ma anche quanto amore, quanta voglia di viverla, questa vita, con tutte le sue miserie e le sue durezze. Siamo in un paesino dei primi anni del secondo dopoguerra, la desolazione e la povertà sono assolute:…mehr

Produktbeschreibung
Cilai è un bambino vivace e curioso che non ama le favole. Lui vuole sentire le storie vere, quelle vissute, e disarma tutti con la tenerezza infantile del suo “ci l’hai una storia?”. La sua piccola vita non è stata facile, ma ancora non sa che altre prove, sempre più ardue, lo stanno aspettando, non sa quanto dolore si nasconde nel passato dei suoi genitori, quanta fatica, quanta amarezza, ma anche quanto amore, quanta voglia di viverla, questa vita, con tutte le sue miserie e le sue durezze. Siamo in un paesino dei primi anni del secondo dopoguerra, la desolazione e la povertà sono assolute: si vive tutti in una stanza, in ogni stanza una famiglia, grande o piccola che sia. Eppure la solidarietà, il sostegno e il conforto uniscono profondamente l’esistenza delle persone. Una “famiglia di famiglie”, in un sottofondo di drammi e di attimi festosi, di entusiasmi e di segreti batticuori, di rabbia, di ribellione, di speranza… La vita è difficile e le ferite sono tante, ma c’è un futuro tutto da inventare, con i suoi rischi, i suoi miraggi, i suoi riscatti. Alba Piolanti, studiosa, lettrice curiosa della realtà, scrittrice, da tempo rivolge il suo impegno all’analisi della vita e dei problemi delle donne, nel Passato e nel Presente. Si appassiona alla ricerca di documentazioni inedite, per dare luce e voce alle tante microstorie che fanno la Storia, sottraendole al silenzio e all’oblio. Donne di ieri e di oggi, giovani e meno giovani, native e migranti, libere e detenute che vivono in periferie umane dimenticate, fatte di sapori, parole bisbigliate, sguardi e silenzi, che pullulano di calore e affetto in cui si tuffa per riemergere più ricca dei loro affanni, delle loro gioie e del loro amore. Dedica la sua scrittura, che è strumento per conservare e trasmettere la memoria, a quelle donne e uomini che, con l’onestà del vivere, l’ideale di libertà e l’autonomia di giudizio, l’hanno resa quella che è.