Il personaggio principale del racconto è un giornalista di origine italiana corrispondente in Medio Oriente di una televisione commerciale britannica. Un amore tormentato e una vita avventurosa sono le note distintive della sua vita. La sua odissea nasce dall’incontro segreto, sulle colline della Bekaa in Libano con alcuni funzionari iraniani di alto livello. Dopo l’intervista, sulla via del ritorno a Beirut, aerei israeliani bombardano il luogo dell’appuntamento uccidendo alcuni degli emissari iraniani.Il Mossad che aveva favorito l’appuntamento, senza che il giornalista ne fosse consapevole, aveva organizzato l’agguato per eliminare i promotori e finanziatori della guerriglia Hezbollah in Libano. Secondo la sharia una delle prime motivazioni che giustificano la pena di morte, è l’iniquo omicidio di un musulmano. Tale principio unito al legame di parentela di uno dei funzionari uccisi con un influente membro del parlamento iraniano stimolano le autorità politiche e religiose del paese a emanare una fatwa a carico del giornalista, delibera che equivaleva a una condanna a morte.Fra il cronista, presunto colpevole di un crimine di cui è innocente e i servizi segreti iraniani inizia una sfida che potrà terminare soltanto con la morte del cronista.Il giornalista non ha altre scelte che cambiare identità, rendersi irreperibile e sperare di sfuggire alla vendetta degli ayatollah.Un evento collegato alla persona che aveva determinato tutto il corso della sua vita, si inserisce inaspettatamente negli avvenimenti modificandoli a suo favore. Forse, tuttavia, gli Dei avevano per lui altri progetti.