Impotente nella dimensione nazionale e globale, la politica sembra si sia ritirata nella dimensione locale. La rinascita della vita associativa e della progettualità fa della città il luogo dell'attivismo pubblico dei molti contrapposto all'attivismo privato dei pochi che è invece agito nella dimensione finanziaria globale. La deterritorializzazione della ricchezza, la crescita delle disuguaglianze, la "secessione" di alcune classi sociali o interi territori dagli obblighi sociali di cittadinanza e la diminuzione del senso di incidenza della cittadinanza sono fenomeni in atto che restringono e svuotano la dimensione intermedia della politica, quella dello stato nazionale. In questa conversazione, Nadia Urbinati delinea i tratti della trasformazione in atto della democrazia, intesa come permanente fattore di creazione e risoluzione di crisi.