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Con la prefazione di Alessandro LeograndeUna discesa verticale dentro tre città, una sorta di immersione profonda in tre luoghi di mare: Trieste, Livorno e Taranto. Città distanti tra loro ma che sembrano scritte dallo stesso sceneggiatore, con un passato che ha non poche similitudini e la necessità di inventarsi un futuro. Un reportage narrativo a due voci, quelle di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, viaggiatori che utilizzano per i loro spostamenti unicamente mezzi pubblici.C’è stato un momento in cui Trieste, Livorno e Taranto non erano Città nascoste, oggi però questi luoghi si lasciano…mehr

Produktbeschreibung
Con la prefazione di Alessandro LeograndeUna discesa verticale dentro tre città, una sorta di immersione profonda in tre luoghi di mare: Trieste, Livorno e Taranto. Città distanti tra loro ma che sembrano scritte dallo stesso sceneggiatore, con un passato che ha non poche similitudini e la necessità di inventarsi un futuro. Un reportage narrativo a due voci, quelle di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, viaggiatori che utilizzano per i loro spostamenti unicamente mezzi pubblici.C’è stato un momento in cui Trieste, Livorno e Taranto non erano Città nascoste, oggi però questi luoghi si lasciano alle spalle una notorietà e una prosperità economica legate a un’industria fiorente o alle fortune commerciali di un porto; e ora, esaurito il filone buono, hanno un futuro tutto da inventare per uscire dal cono d’ombra in cui sono finite. Un futuro questa volta più vicino alle proprie radici, un’identità legata alla loro bellezza, ai luoghi, alla tradizione e anche, perché no, alla cultura del cibo e del vino.Il libro conduce alla scoperta delle tre città; ma è soprattutto un viaggio “altro”, che rivela le ragioni che dovrebbero spingere il viaggiatore a farvi tappa, a scoprirle o riscoprirle.TRIESTE, in balìa dei suoi venti fin dentro le librerie e i caffè carichi di storie, il tram di Opicina, il Carso e i suoi vini austeri, i profumi d’Oriente.LIVORNO, la sua identità multiculturale, la città dei “5 e 5” al mercato vecchio, del “popolo del Basaglia” con il suo Atelier Blu Cammello, del cacciucco davanti al mare, degli chansonnier maledetti.La luce sconvolgente di TARANTO, la città vecchia, le battaglie per la Riserva Naturale, per un teatro nel cuore del rione Tamburi, la ripresa dell’allevamento delle cozze, cibo identitario della città.