L’autore immagina viaggi fantastici, narrazioni di scenari territoriali e urbani, curiosi e coinvolgenti. Dapprima si sofferma a descrivere la fisicità dei luoghi e delle città, per poi scavare dentro la dimensione intima, quella nascosta agli occhi del visitatore. Da lì si libra in territori altri quelli dell’inconscio, e rende queste città spinte verso la ricerca della perfezione abitativa, strutturale: lo sforzo continuo di fornire al problema di contingenza una risposta di equidistanza ideale, la scelta del punto risolutivo di mezzo, stabilizzante. Alla fine il viaggio che l’autore ci propone è un itinerario mentale, un trip bizzarro, a volte inquietante a volte cruento. Un viaggio a tuttotondo, anche interiore, in cui il lettore è libero di lasciarsi trasportare in questi luoghi e scenari urbani che incarnano le nostre manie, gli amori, passioni e odio, se non il dramma umano.