Dedichiamo ai Bersaglieri dell'Undicesimo meritamente orgogliosi che dalle loro file sia uscito il Duce rimanendo sempre Egli tuttavia virtualmente un Bersagliere. «Non è degno di vivere, chi non sa affrontare la morte.» Gen. F. Coralli (Comandante la 2° Brigata Bersaglieri). A qualcuno potrà sembrare tardiva questa rievocazione storica, e qualche maligno potrà sussurrare che ho voluto mettermi in mostra per incensare il Duce. Agli uni e agli altri rispondo colla stessa franchezza e colla stessa sincerità colla quale ho scritto. Le note fanno parte di un Diario di guerra che scrissi nel 1918, e che non volli pubblicare perchè troppe sembravanmi allora le pubblicazioni del genere. Ma quando il camerata Piero Domenichelli mi fece nota la sua geniale e nobile iniziativa di una Collezione di quaderni di propaganda fascista per i giovani e per il popolo, aderii di buon grado a narrare in forma breve e semplice - e ascrivo ad altissimo onore il poter far ciò - la vita trascorsa insieme al Duce nelle trincee della Carnia e del Carso. I giovani, a cui la Patria affiderà i suoi grandi destini, devono trarre il più alto esempio dalla vita soldatesca e guerriera del nostro grande Capo. Corrado Baldesi.
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