Il volume indaga l’evoluzione del fitto tessuto di biblioteche veneziane dal tardo ’500 fino alla fine del XVIII secolo. Se inizialmente gli interessi culturali e le aspirazioni religiose alimentate dal clima della Controriforma contribuiscono a uno slancio assecondato dall’inserimento della capitale nei circuiti del commercio librario internazionale, nel pieno ’600 il sistema va incontro a una graduale disgregazione, complici la crisi politica della Repubblica e il declino delle strutture periferiche degli ordini religiosi. Nel corso del XVIII secolo, invece, le sale conventuali e quelle delle dimore patrizie saranno luoghi d’incontro e scambio largamente aperti al pubblico.