(Ebook interattivo) Chi volesse fare la storia del costruttivismo, non potrà non cominciare da questo libro. E sarà un inizio piacevole e accattivante. Due picari della ricerca metodologica rilasciano autobiografie incrociate percorrendo una straordinaria galleria di personaggi e di luoghi geografici (da Merano a Dublino, dal lago di Garda a Parigi, da Città del Messico all’Illinois). In epoca di big science e di primato monopolistico delle scienze dure poco è emerso di quel fiume carsico, critico, che si alimentava della ricerca interdisciplinare, di frontiera, e che ne rappresentava il sommesso contrappunto, anche all’interno di istituzioni potenti, in cui tuttavia fantasia e creatività erano ancora apprezzate e facevano premio nei confronti della scienza applicativa o di routine. Ora che l’epistemologia contemporanea è lì a rimirare le macerie giunge, finalmente distinto e intelligibile, il pacato discorrere di due straordinari e grandi vecchi che ci restituiscono, da protagonisti responsabili, le coordinate spaziali e soprattutto temporali del costruttivismo. Un indirizzo di pensiero, fatto di pratiche quotidiane di ricerca, che è sfuggito a una definizione proprio in virtù della sua natura autenticamente interdisciplinare; giunge quindi opportuna questa sua definizione genetica, itinerante, biografica addirittura; una mappa che raccoglie e rappresenta luoghi inediti o poco frequentati ma che comunque si rivelano come importanti anelli di una catena lunga e tenace. Un dialogo serrato tra i due grandi vecchi del costruttivismo – un dialogo autentico, non un esercizio letterario –, due autobiografie incrociate, restituiscono la straordinaria storia del costruttivismo radicale che trova in Italia importanti, riconosciute e decisive fonti, da Giambattista Vico a Silvio Ceccato e alla Scuola Operativa Italiana. Gli Autori, protagonisti della ricerca di frontiera e della filosofia della scienza contemporanea, intenti a gettare ponti, ad annodare fili culturali, metodologici e scientifici, ricostruiscono le vicende più significative dei rispettivi percorsi, fatti di spostamenti geografici e migrazioni intellettuali, trovando nella critica radicale del realismo filosofico il vero tratto d’unione di una ricerca interdisciplinare molto ricca e complessa. Una mirabolante galleria di personaggi restituiti con immediatezza e con ricchezza di aneddoti, da Ross Ashby, a Mc Culloch, da Norbert Wiener a Gregory Bateson, da Konrad Lorenz a Erwin Schroedinger, affolla il racconto per una straordinaria e avvincente lettura. Heinz von Foerster, Wien 1911 [Pescadero 2002], studioso e realizzatore di sistemi cibernetici, direttore del Biological computer lab (Università dell’Illinois), nella sua ricerca ha integrato le più varie discipline dalla biologia, alla teoria dei sistemi, alla neuropsicologia. I suoi lavori più importanti sono stati tradotti nella raccolta: Sistemi che osservano, a cura di M. Ceruti e U. Telfner, Roma, Astrolabio, 1987. Ernst von Glasersfeld, München 1917 [Leverett 2010], epistemologo, ricercatore di psicologia nell’Università della Georgia, si è dedicato soprattutto all’analisi concettuale, partecipando a numerosi progetti sperimentali riguardanti in particolare la traduzione meccanica, la comunicazione uomo-animale e la didattica della matematica. Tra i suoi lavori tradotti in italiano: Linguaggio e comunicazione nel costruttivismo radicale, Milano, Clup, 1989; Il costruttivismo radicale, Roma, Società stampa Sportiva, 1998