Come eravamo Pierpaolo Garibaldi in “Come eravamo” descrive il Borgo dei suoi ricordi; il Borgo a Mozzano del dopoguerra che aspettava con ansia il ritorno dei propri ragazzi dalla Russia; il Borgo delle osterie dove passava la domenica pomeriggio con il padre e i suoi amici muratori; il Borgo delle botteghe dove si “segnava” in attesa di tempi migliori; il Borgo dei barbieri dove si raccontavano le storie più belle; il Borgo dei ciabattini dove era più importante apparire che essere; il Borgo della Madonna di Mao che muoveva gli occhi; il Borgo dell’asilo delle suore dove si imparava a leggere e a scrivere, ma soprattutto dove si mangiava tre volte al giorno; il Borgo del cinema del prete (senza baci) che faceva concorrenza al cinema l’Unione (con i baci); il Borgo della visita alle sette chiese con i crocioni delle compagnie che si “baciavano” lungo il percorso. Un racconto appassionato sull’onda della memoria. Pierpaolo Garibaldi è nato nel 1942 in piena guerra mondiale, a Cerreto, un paesino di duecento abitanti, nel comune di Borgo a Mozzano vicino a Lucca. Si è laureato in chimica industriale all’università di Pisa ed è stato ricercatore nel campo dell’energia e dell’ambiente all’ENI. Pagg 140