Nella società odierna siamo sommersi di dati che viaggiano alla velocità della luce, eppure la mancanza di familiarità con il ragionamento statistico è molto diffusa e questo produce un’infinità di scelte sbagliate. A volte con effetti poco rilevanti, altre volte con conseguenze anche gravi per la salute o la sicurezza pubblica. Eppure per ragionare in maniera statistica non c’è bisogno di conoscere la statistica, ma solo di ragionare in maniera diversa di fronte agli eventi della vita quotidiana. Infatti siamo spesso vittime di condizionamenti e comportamenti stereotipati che, molto più spesso di quanto crediamo, ci fanno sbagliare nel prendere le decisioni. In questo libro si parla di bias cognitivi, di correlazioni spurie e di valutazione di rischi, ma senza usare formule o modelli statistici. Si cerca di spiegare che in realtà non esiste una sfortuna che ci perseguita ma solo una serie di eventi con determinate probabilità di accadimento. Affidarsi a un certo tipo di ragionamento, depurato da stereotipi e automatismi comportamentali che ci rendono la vita difficile, può essere anche divertente. In altre parole, sapendo come funziona la statistica si possono evitare molti errori, arrabbiature inutili, spese extra e piccoli incidenti quotidiani. A volte con rigore scientifico, a volte scherzando, si spiega come è più conveniente per la nostra salute bere un caffè al bar con la mano sinistra. Si racconta tutto con una storia di una giornata tipo, il cui protagonista può essere ognuno di noi. Alzarsi la mattina, fare colazione, andare a lavoro, guidare un’automobile, parcheggiarla, bere un caffè al bar, fare la spesa, entrare in un negozio, archiviare dei documenti o prendere una birra dal frigo. Sono tutte situazioni dove apparentemente la statistica non c’entra, ma dove invece il ragionamento statistico è importantissimo, e in questo libro l’autore spiega come fare “statisticamente” ogni cosa. Lo scopo del libro è anche di far sorridere, ma si possono anche approfondire le cose dette e prendere spunto per ragionare su tanti altri aspetti legati ai nostri stili di vita. Capire quali sono le situazioni più pericolose da un punto di vista statistico può farci spostare la nostra attenzione sulle cose davvero importanti della vita, per valutarne correttamente i rischi. Molti hanno paura di prendere l’aereo però guidano ogni giorno l’automobile, e a volte anche in maniera disattenta, mentre la probabilità di morire in un incidente automobilistico è molto più alta rispetto a quella di morire per incidente aereo. Contro i bias cognitivi il ragionamento statistico è molto potente. Ci vuole un po’ di tempo per abituarsi ma con la pratica si raggiungono ottimi risultati. Ragionate statisticamente e la vita sarà più semplice. Applicate la mia legge nella vostra vita quotidiana: «Se qualcosa può andar male, c’è una spiegazione statistica» e non sarete più una vittima della legge di Murphy.