Ricoverato in ospedale, Filippo Tommasi Marinetti compone: Come si seducono le donne, un susseguirsi di confessioni, esibizioni nonché teorizzazioni sull’immaginario erotico femminile ( dei primi del 1900) e su come sfruttarne i punti fragili per ottenere le grazie del maggior numero di donne possibile.
La pubblicazione dell’opera fu annunciata con una intensa campagna pubblicitaria sulla rivista “l’Italia Futurista, n. 25 anno secondo del 5 agosto 1917 e il libro uscì a Firenze a settembre per le « Edizioni da Centomila Copie», in questa edizione la censura “ imbianca” sei pagine del capitolo, La donna e la complicazione.
Una seconda edizione esce nei primi mesi del 1918 con un’integrazione ma anche questa fu censurata.
Nello stesso anno una nuova edizione fu pubblicata, edizione ricopertinata con un disegno a colori di Mario Bazzi e la dicitura “ Edizioni Excelsior” ( casa editrice inesistente, l’Excelsior era il nome dell’Hotel di Milano dove alloggiava Emilio Settimelli, carissimo amico di avventure del Marinetti nonché protagonista del secondo futurismo fiorentino).
Il Marinetti afferma di aver scritto la prima parte di Come si seducono le donne durante il suo ricovero a Udine ( maggio 1917), smentendo così la sua nota delle precedenti edizioni ( 1917 e 1918), nella quale spiegava di aver dettato il libro a Corra nel settembre 1916, e di aver poi corretto le bozze a Udine.
La parte censurata, fu pubblicata poi nell’edizione del 1920 con il titolo " Come si seducono le donne e si tradiscono gli uomini", casa editrice Sonzogno - Milano, nuova edizione arricchita da cinque capitoli, con prefazione di Bruno Corra, pseudonimo di Bruno Ginanni Corradini (Ravenna, 9 giugno 1892 – Varese, 20 novembre 1976), ed Emilio Settimelli (Firenze, 2 agosto 1891 – Lipari, 12 febbraio 1954).
Nonostante l’intervento della censura l’opera ebbe molto successo, nel 1926 venne pubblicata in Buenos Aires una traduzione in lingua Spagnola a cura di Julio S. Gimenez: “ Como se seducen las mujeres y se traicionan los hombres - Coleccion Afrodita”, ristampata come “ Nueva Coleccion Afrodita” negli anni 1927, 1933 e 1940.
Quest’ultima ristampa fu in modo definitivo sottoposta a sequestro con decreto del 27 maggio 1941.
La pubblicazione dell’opera fu annunciata con una intensa campagna pubblicitaria sulla rivista “l’Italia Futurista, n. 25 anno secondo del 5 agosto 1917 e il libro uscì a Firenze a settembre per le « Edizioni da Centomila Copie», in questa edizione la censura “ imbianca” sei pagine del capitolo, La donna e la complicazione.
Una seconda edizione esce nei primi mesi del 1918 con un’integrazione ma anche questa fu censurata.
Nello stesso anno una nuova edizione fu pubblicata, edizione ricopertinata con un disegno a colori di Mario Bazzi e la dicitura “ Edizioni Excelsior” ( casa editrice inesistente, l’Excelsior era il nome dell’Hotel di Milano dove alloggiava Emilio Settimelli, carissimo amico di avventure del Marinetti nonché protagonista del secondo futurismo fiorentino).
Il Marinetti afferma di aver scritto la prima parte di Come si seducono le donne durante il suo ricovero a Udine ( maggio 1917), smentendo così la sua nota delle precedenti edizioni ( 1917 e 1918), nella quale spiegava di aver dettato il libro a Corra nel settembre 1916, e di aver poi corretto le bozze a Udine.
La parte censurata, fu pubblicata poi nell’edizione del 1920 con il titolo " Come si seducono le donne e si tradiscono gli uomini", casa editrice Sonzogno - Milano, nuova edizione arricchita da cinque capitoli, con prefazione di Bruno Corra, pseudonimo di Bruno Ginanni Corradini (Ravenna, 9 giugno 1892 – Varese, 20 novembre 1976), ed Emilio Settimelli (Firenze, 2 agosto 1891 – Lipari, 12 febbraio 1954).
Nonostante l’intervento della censura l’opera ebbe molto successo, nel 1926 venne pubblicata in Buenos Aires una traduzione in lingua Spagnola a cura di Julio S. Gimenez: “ Como se seducen las mujeres y se traicionan los hombres - Coleccion Afrodita”, ristampata come “ Nueva Coleccion Afrodita” negli anni 1927, 1933 e 1940.
Quest’ultima ristampa fu in modo definitivo sottoposta a sequestro con decreto del 27 maggio 1941.