Come un albero di nuvole, prima raccolta di versi di Stefania Zipparri, rappresenta una singolarità nell’attuale panorama letterario: attraverso l’uso cosciente di una lingua sottratta all’oblio, si distacca volutamente dalle tendenze della lirica contemporanea, contrapponendo e intrecciando antico e nuovo in un tutto che vive dell’opposizione e della similitudine. La scelta oculata di antiche parole della lingua dotta suggerisce il consapevole recupero della lezione dei nostri classici.
L’inconscio entra in maniera prepotente nelle tematiche di questa raccolta, offrendo al lettore uno sguardo sul percorso interiore, talora arduo e sofferto, compiuto dall’autrice: insieme agli altri temi ricorrenti, fra cui l’amore declinato in tutte le sue componenti, il sentimento del tempo, l’inquietudine esistenziale, la tristezza e la felicità, costituisce il sottile filo rosso che attraversa tutta l’opera.
Impreziosiscono il volumetto i disegni onirici e visionari di Giuseppe P.A. Imbrici.
L’inconscio entra in maniera prepotente nelle tematiche di questa raccolta, offrendo al lettore uno sguardo sul percorso interiore, talora arduo e sofferto, compiuto dall’autrice: insieme agli altri temi ricorrenti, fra cui l’amore declinato in tutte le sue componenti, il sentimento del tempo, l’inquietudine esistenziale, la tristezza e la felicità, costituisce il sottile filo rosso che attraversa tutta l’opera.
Impreziosiscono il volumetto i disegni onirici e visionari di Giuseppe P.A. Imbrici.