“Francesco De Filippo distrugge i luoghi comuni attraverso un romanzo che racconta le vicende normali e straordinarie di un giovane immigrato. Racconta della sua vita, delle sue relazioni, dei suoi incontri: potrebbero essere benissimo le storie di un giovane siciliano andato al Nord, ma Mohamed è ivoriano, è scuro di pelle, e tutto si complica. E a un certo punto non ce la fa più, ha paura, pensa di non poter sopravvivere a una società che non lo prevede, non sa che fare. Tornare a casa? Manco a pensarlo. Restare? Troppi casini. Alla fine, Mohamed si salva…”. (Rosario Crocetta) Mohammed è un giovane della Costa d'Avorio giunto in Italia con il pericolosissimo viaggio che attraversa il Sahara a bordo di pick-up guidati da spietati passeur, il soggiorno nella Libia di Gheddafi, altrettanto pericolosa, e il Mediterraneo a bordo di una carretta del mare con tanti altri disgraziati come lui. L'Italia non è un Paese amichevole, anzi, è animata da forti pregiudizi e un razzismo serpeggiante che Mohammed ha modo di provare sulla sua pelle. La vita per Mohammed non è facile: studente universitario, lavoratore di call center, precario per definizione, con il passare del tempo va italianizzandosi sempre di più ma al contempo aumenta la consapevolezza che la sua diversità etnica lo separa dagli italiani. Il mercato del lavoro e la crisi amplificano questa distinzione, finché nella sua testa non fa capolino una pazzesca idea per chi, come lui, per arrivare fino in Italia ha rischiato la vita… Un romanzo d’autore scritto da un profondo conoscitore della società italiana, già co-autore con Andrea Camilleri di “Questo mondo un po’ sgualcito” e autore, sempre per la nostra casa editrice, di “Monnezza”.