Il “Posto fisso” rappresenta una convinzione, maggiormente presente fra la gente del sud dell’Italia, che nessuno potrà mai sradicare, né le leggi, né l’ironia dei politici e di quanti possono vivere senza un posto fisso perché chiamati a svolgere professioni più appaganti......Infatti in quelle regioni meno fortunate che non hanno visto fiorire ne’ industrializzazione, né progresso tecnologico, non ci sono e non s’intravedono congrue opportunità lavorative per cui il grande popolo dei disoccupati non può sperare in altro che in un posto fisso o nell’emigrazione. Ed è figlia di questo popolo “La Sarta di Forcella”, Carmela, giovane madre vedova che con la forza della disperazione si aggrappa all’unica occasione che la vita le ha concesso e organizza una sartoria sottoponendosi a debiti e sacrifici che l’accompagneranno per quasi tutta la vita. A volte però, come ne’ “L’Impresario” e ne‘ “Il Prestito”, capita a qualcuno di superare la soglia della povertà e riuscire a conquistare pian piano col proprio lavoro e con le proprie capacità un gradino più alto nella società. Così essi possono godere di un benessere mai conosciuto prima e che sanno gestire perché non hanno dimenticato gli insegnamenti di genitori legati a quei sani principi morali che poi li indurranno a comportarsi sempre con onestà e giustizia. Ne’ “L’Eredità” e ne’ “Il Villino al Vomero” vi sono rappresentati invece personaggi più qualificati, che hanno un posto nella società. Sono professionisti ben lontani dalla miseria e dalle privazioni e forse proprio per questo devono affrontare problematiche esistenziali il cui superamento è comunque importante per la loro felicità.