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In questo libro si parlerà di lotte armate, battaglie, stragi, mattanze, massacri, eccidi, genocidi, infanticidi, rapimenti, schiavitù, inganni, tradimenti, imbrogli, infedeltà e quant'altro. Il presente testo è stato suddiviso in due parti: la prima parte è composta dall'intera opera pubblicata nel 1851 da Aurelio Bianchi-Giovini denominata "La Storia Biblica dalla Creazione del Mondo alla Traslazione degli Ebrei a Babilonia", opera concepita e scritta dallo stesso nel corso della sua detenzione alla Cittadella di Torino per aver scritto cose non in linea con i pensieri della Romana Chiesa…mehr

Produktbeschreibung
In questo libro si parlerà di lotte armate, battaglie, stragi, mattanze, massacri, eccidi, genocidi, infanticidi, rapimenti, schiavitù, inganni, tradimenti, imbrogli, infedeltà e quant'altro.
Il presente testo è stato suddiviso in due parti: la prima parte è composta dall'intera opera pubblicata nel 1851 da Aurelio Bianchi-Giovini denominata "La Storia Biblica dalla Creazione del Mondo alla Traslazione degli Ebrei a Babilonia", opera concepita e scritta dallo stesso nel corso della sua detenzione alla Cittadella di Torino per aver scritto cose non in linea con i pensieri della Romana Chiesa Cattolica. Aurelio Bianchi-Giovini, il suo vero nome era Angelo Bianchi, è stato uno studioso nonchè giornalista e uomo politico italiano, importantissima è stata la sua figura di polemista anticlericale della metà del 1800, in merito ho voluto inserire una parte della sua biografia scritta da Enrico Montazio e pubblicata nel 1862, dopo un anno dalla sua morte.
La seconda parte è tratta dall'opera pubblicata nel 1884 da David Castelli denominata "La Legge del Popolo Ebreo nel suo svolgimento storico", (contenente sia il Codice di Ezechiele che il Codice Sacerdotale), capitolo che ritengo di estremo interesse al fine di poter dare al lettore gli strumenti utili per una maggiore comprensione della mentalità "giudaica" e dei costumi del tempo, quando alla religione si mescolava la superstizione, quando il padre per acquistare il favore divino sacrificava il figlio e che il vinto caduto in potere del vincitore diventava suo schiavo, perdeva ogni diritto, persino quelli dell'umanità e la sua esistenza dipendeva dal beneplacito del vincitore.